sabato 22 gennaio 2011

Vedervi muovere m'avrebbe dato la sicurezza di essere nella realtà e non in un diorama

ovvero l'ennesima dimostrazione di quanto sia appetibile il patetismo.


E' davvero un sacco triste far colare i sentimenti attraverso il filtro anni '90 senza poter utilizzare il proprio codice di avviamento postale per fare i fichi come succedeva a Beverly Hills.
Sono un credulone - in giro lo sanno tutti - tant'è che per questa volta voglio davvero dare retta al mio oroscopo: dall'alto ( Rob Brezsny ) mi è stato detto chiaro e tondo di inventare un rituale in grado di esorcizzare completamente ogni mia sofferenza sentimentale per dar luogo alla catarsi. Non voglio iniziare a parlare dei tempi che corrono, del tempo che fa, del sentirmi vecchio, del dimostrare meno anni di quanti ne abbia, non sto scrivendo per ammazzare il tempo, no. Tutto quanto ha a che vedere con lo spazio, il tempo non c'entra niente una volta tanto. Sono i posti che contano, conta il mio corpo nelle foto di Madrid, le mie facce stanche negli aeroporti, gli occhi che trapassano i finestrini del treno mentre torno dai miei, il pianto ininterrotto davanti ad uno schermo mentre mia madre mi chiede come sto.
E' tutto passato, davvero e senza filtri.
Sono un credulone - in giro lo sanno tutti - tant'è che per questa volta voglio davvero chiedervi come andrà a finire: chi si prende cura di me mi ha detto chiaro e tondo che non ci sono più scuse in grado di sabotare completamente ogni mia necessità vitale per dar luogo alla catarsi. Non voglio iniziare a parlare dei tempi che si dilatano, del fatto che penso due ore indietro, che pranzo e ceno due ore avanti per immaginarmi altrove nello spazio, no. Il tempo non è un rimedio allo spazio, il tempo non c'entra mai niente. E' lo spazio che conta, contano i paesaggi che ricordo e quelli che immagino, lo skyline naturale della mia città natale, il vuoto che manca, gli spazi percorsi.
E' tutto in corso, forse, vi faccio sapere poi.
Sono un credulone - in giro lo sanno tutti - tant'è che per questa volta voglio davvero non dare retta a nessuno e dare una chance alle possibilità: chi vive dentro di me mi ha detto che

se c'è uno spazio che ci distanzia
non sappiamo se lo percorreremo mai
in un verso o nell'altro
se arriveremo a parlare 
come fossimo tutti e due insieme una strada
o se ci capiremo
grazie a segnali radio captati.


Tutto questo perché il movimento è il cambiamento di posizione di un corpo nello spazio in relazione al tempo. Non voglio iniziare a parlare del tempo e dello spazio ma vedervi muovere m'avrebbe dato la sicurezza di essere nella realtà e non in un diorama.

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