mercoledì 3 marzo 2010

oggi la metro ha un certo flow

Siccome sono uno che cerca di aspirare al non-banale, molto spesso con scarsi risultati, eviterò di iniziare questo intervento dilungandomi eccessivamente sul fatto che non scrivo da una vita, come invece da prassi si dovrebbe fare.
La vita, nella magica ed invisibile città di Clio continua con apprezzabili miglioramenti: fare un esame è sempre cosa buona e giusta, farne uno di sei che avrei tanto dovuto fare per sentirmi una persona migliore lo è un po' meno. Ad ogni modo due sono le tematiche che voglio trattare: il cambiamento e le turbe nell'urbe, tanto per non lasciare delusi tutti coloro che approdano qui per via del titolo del blog. Si sa che ad ogni cambiamento mentale ne corrisponde uno extramentale e così anche io ho pensato bene di andare ormai un bel po' di giorni fa a tagliarmi i capelli. Ora tutti sanno quanto sia pieno il mondo di gente che si lamenta dei parrucchieri e del loro scarso senso pratico ed è proprio per non tediarvi che ho meditato molto su cosa riportare in forma scritta di quell'esperienza asintotica quale è il taglio dei capelli.

DISIMPEGNI ovvero cosa fare in mezz'ora, dopo che il tuo parrucchiere ti ha rinviato l'appuntamento ma tu sei già arrivato lì con un bel po' di anticipo perchè ti reputi previdente e ti ritrovi solocomeuncane.
1. dare più indicazioni stradali possibili, cercando di ricordarsi la città di Roma così come le innumerevoli visite su Google Maps ti hanno insegnato.
2. farsi imbruttire da cani e porci, decine di passanti nervosi ed incattiviti da mezza giornata passata nella metropoli.
3. ammirare le ambulanze che sfuggono alle auto della polizia come in un enorme gioco di guardie e ladri, tornando -perchennò- anche un po' bambini ed immaginare che il tutto si svolga su una pista playmobil.
4. cercare in ogni modo di non fumare né di elemosinare una sigaretta onde evitare di riprendere il vizio, accantonato giusto due settimane fa.
5. imparare a leggere i segnali del corpo e ad interpretarli nella maniera corretta. Non sempre una che all'apparenza sembra un'arzilla vecchietta bisognosa d'aiuto lo è davvero. L'ottanta per cento delle volte è invece una persona frustrata pronta ad insultare te ed ogni tuo coetaneo, additandoti come il regresso e la rovinosa fine della cività.
6. cercare di capire, dal vento che soffia e dall'andamento delle nuvole, che tempo farà. Tanto per fare concorrenza ai più esperti di clima, tutti così incredibilmente nazionalpopolari, ai quali mi sono amaramente affezionato vedendoli per anni nelle nostre tristi televisioni (per la serie: anche io un giorno voglio andare a recitare previsioni meteo dalla d'urso e rivivere l'ebbrezza delle recite scolastiche di tanto tempo fa).
7. riflettere a quanto tu sia stato ingenuo nel pensare che questa volta le cose sarebbero andate lisce, ignorando gli oscuri presagi e rifiutandoti di ricordare gli innumerevoli episodi nei quali hai pensato di taglaire i capelli mentre le cose, o meglio le forbici del parrucchiere, andavano storto.
8. pensare di scrivere un post per il tuo blog, cercando di fare il fico e di far sorridere chi lo leggerà.

Ma io non sono così scontato, no. Io non lo farei mai!

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